Una volta o ascoltato qualcuno dire: "meglio e´ questa robba conosciuta, che quell'altra da conoscere" Non si tratta precisamente di paura o impaurire a nessuno, soltanto metterci a pensare, valora lo cosciuto, quello che hai vicino,
in tutti i sensi, ed anche per la propia sperienza, anche il luogo natio il qualle lasciato si sofre la assenza. Questo da
una parte, poi, pensa che la tu cultura é dissimile alla quale
tu vuoi accedere, ed anche i suoi esponenti, (miriferisco alle persone) che sempre come da per tutto ce ne sono buone e mali , pensando che nel cambio del tuo lavoro, se adesso sei
contrattato indedefinivo, assolutamente una horrosa come bassa offesa alla dignitá del lavoratore, perché come saprai
di sicuro, le condizione del valore risolve anche la struttura del essere umano, come ti dicevo la sua dignita, e toccando un'altra delle tue domande che anche voglio trattare con te, ti pare che habbiamo veramente siviluppato il nostro "ego"
quando in un paese come il nostrto. vero sogno é destino di tantissimi sognatori di benessere si ha perso quel rispetto
come in tanti paesi del terzo, (conosco uno: Argentina dove habito, perció ti dicevo di sperienza) cosa aspettaré a quelli que arriveranno in Italia? pieno di estracomunitari, tutti sdegnati di qualche maniera per una causa o l'altra, le
sue condizioni infraumani, ecceterar ecc. caro amico tuo
vuoi entrare in un nido strano e ignoto a i tuoi interessi e sentimenti. Io. é da 50 anni che habito in questo paese,
e ho consciuto tantissimo al riguardo, e ti assicuro che mai nessuno puó a rivare a fare un po di giustizia inverosimil-
mente neanche nei piú pincipali reati, e quindi se habbiamo arrivato punto, tanto per non dire altre cose, come puoi pensare che il lavoro in paese straniero sia meglio del che tu hai adesso? Finalmente la tua domanda lascia anche da pensare per una soluzione suggeritiva per quanto no si
conoscono altri dati concreti per poter sapere cosa ti aspetta in Londra. Lèmigrazione ha poi un'altra circonstanza
patologica in sicologia, chiamata "Il síndrome del emigrato"
sul quale potrai leggere qualcosa su Yahho o Google (inscriz-
zione su la barra), questo prterá a te una vera significazione
di questo sintoma paologico chiamato anche sindrome d'Ulisse. Ri cevi un enormer abraccio, non lasciare il paese cioé quello che conosci ed ahai sicuro e vai avanti facendo pco a poco conoscere a chi ti ha dato il lavoro che ormai sarebbe arrivata l'oa di parlare sulla regolarizzazione del
stato del tuo lavoro, un lavoro piú degno, meglio pagato perché hai gia acquistato i diritti del lavoratore da per tutto e per tutti conosciuti. Augurissimi e sorte.